“Insieme” a Marco Carta al Festival del Cinema di Venezia

“Insieme” a Marco Carta al Festival del Cinema di Venezia

marco-carta-1Dal talent show “Amici di Maria De Filippi” sono usciti molti cantanti che hanno visto decollare le proprie carriere. Tra questi, a quanto pare, c’è anche Marco Carta che sarà ospite della 70esima edizione del Festival del Cinema di Venezia, in scena dal 28 agosto al 7 settembre.

Il 2 settembre, infatti, verrà presentato il cortometraggio di Annamaria Liguori “Insieme”, una storia che si ispira ad un fatto realmente accaduto e che narra il forte legame che unisce due sorelle, Anna e Laura, e le aiuta nell’affrontare la dura battaglia contro il cancro che ha colpito una di loro. Le protagoniste sono Euridice Axen e Giorgia Wurth, che interpretano rispettivamente Angela e Laura, malata di cancro. Fanno parte del cast anche Nicolas Vaporidis, che rappresenterà per Laura la possibilità di vivere un amore,e Monica Scattini.

Cosa c’entra Marco Carta in tutto questo? Presto detto. Due suoi brani, “Dentro ad ogni brivido” e “Ti sorriderò”, sono state scelte ed inserite nella colonna sonora del corto. Ulteriore conferma e soddisfazione professionale per il giovane cantante sardo, vincitore di una delle passate edizioni del talent condotto da Maria De Fillippi, che avrà l’onore di essere accolto al Festival del Cinema di Venezia per la presentazione di un progetto che si occupa di un tema importante e delicato.

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In merito alla pellicola, la regista Annamaria Liguori si è così pronunciata: “Con Insieme mi rendo conto di aver trattato un argomento di cui si parla da sempre con timore: il cancro. Un argomento delicato, difficile, con il rischio di essere un po’ scontati e ripetitivi. Il fine che si propone non è solamente quello di promuovere la speranza, bensì il messaggio forte che oggi attraverso le nuove terapie di supporto e un adeguato sostegno medico, oltre che familiare, si può essere molto più ottimisti sulle possibilità di sconfiggere questa malattia e rendere di conseguenza meno dolorosa e più accettabile la condizione di vita dei pazienti. Ho potuto esprimermi al meglio grazie alla bravura, ma soprattutto al calore umano degli attori che hanno saputo interpretare con reale partecipazione e commozione quanto la mia direzione artistica richiedeva: raccontare una storia breve, intensa e coinvolgente che regali solarità e speranza a tutti”.

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