Laura Pausini, 20 anni di carriera da “La Solitudine” a Paola

Laura Pausini, 20 anni di carriera da “La Solitudine” a Paola

Laura Pausini, 20 anni di carriera da "La Solitudine" a PaolaLaura Pausini, in occasione dei festeggiamenti per i suoi vent’anni di carriera, ripercorre per il settimanale Visto il percorso pieno di successi calcato fino ad ora, con la gioia di avere al suo fianco la sua piccola Paola, il compagno Paolo Carta ed i suoi genitori.

La 39enne racconta di essersi avvicinata alla musica grazie al suo papà: “Il giorno del mio ottavo compleanno sono andata ad ascoltare il babbo che cantava al piano bar. Mi ha chiesto cosa volessi come regalo e io ho risposto “quello” indicando il microfono. Sono salita sul palco e ho cantato la sigla del cartone animato Dolce Remì. Da quella sera, tutti i sabati e le domeniche ho fatto karaoke con lui: mi ha fatto ascoltare tanta musica affinché scegliessi quella che mi piaceva di più. Poi a 16 anni ho cominciato nei fine settimana a Cervia finché mio padre mi ha detto “C’è un problema, il proprietario del locale mi ha detto che la gente si lamenta se tu non ci sei!” e ho cominciato a farlo tutti i giorni. Ho cantato di tutto, dalla mazurka a Etta James“.

Laura Pausini, 20 anni di carriera da "La Solitudine" a Paola

Da quel momento è stato tutto un crescendo: “Poi mio padre mi ha iscritto di nascosto al festival di Castrocaro. Io non volevo, avevo paura di farmi giudicare e mi sono arrabbiata con lui. Era il 1991 e ho vinto, però successe una cosa strana. Di diritto, sarei dovuta essere convocata al festival di Sanremo, ma non è successo. Però è stata una fortuna, perché non avevo ancora tra le mani La solitudine: senza quella canzone non avrei potuto raccontare vent’anni di carriera. Il Marco della canzone è davvero esistito e per fortuna, mi ha tradito: ho fatto cambiare il nome, perché la canzone era per un uomo e il nome era di donna“.

Laura Pausini deve tutto alla musica, anche l’aver conosciuto Paolo Carta. Dal loro amore, infatti, è nata la piccola Paola: “Grazie alla musica ho potuto conoscere culture diverse, come quelle sudamericane. Ho imparato tante lingue e ne sono orgogliosa, perché potrò trasmettere lingue e culture diverse a mia figlia Paola. Si chiama così perché racchiude il nome del padre (Pao-) e il mio (-La). Io e lei siamo in simbiosi, ma Paolo e mia mamma mi aiutano. Ora partirò per un tour mondiale e non so come reagirà a tutti questi viaggi. E’ anche per questo che faccio solo 20 date: Paola mi costringe a cambiare la mia vita, ogni giorno è una sorpresa“.

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